C’era, molto tempo fa, un padre solo con due figlie piccole. Sin dai primi anni di vita le bambine si dimostrarono particolarmente curiose ed intelligenti. Ponevano al padre tante domande ed esigevano risposte accurate. Il padre rispondeva con pazienza, impegno e saggezza, ma ad un certo punto iniziò a temere di non riuscire più a soddisfare il loro desiderio di conoscenza. Così, non appena furono sufficientemente grandi, le mandò per qualche tempo da un vecchio saggio che viveva – ovviamente – sulla cima di una montagna.
Le ragazze approfittarono di questa splendida occasione e posero al saggio tantissime domande alle quali veniva sempre data la risposta giusta. La saggezza del vecchio era davvero sorprendente e le due fanciulle decisero di metterlo alla prova per misurarne l’effettiva grandezza. La sorella maggiore escogitò un piano. Catturò una farfalla azzurra e la nascose nel grembiule, quindi spiegò alla sorella minore come si sarebbero comportate:
terrò la farfalla nascosta tra le mie mani e chiederemo al saggio se la farfalla che nascondo è viva o morta. Se risponderà che è viva, stringerò la mano per ucciderla. Se risponderà che è morta, aprirò la mano e la libererò. In ogni caso la risposta del saggio sarà sbagliata!
Presi questi accordi, le sorelle raggiunsero il saggio e gli posero il quesito:
ci potrebbe dire se la farfalla che ho nella mano è viva o morta?
Il saggio sfoderò un malizioso sorrisetto e rispose:
dipende da voi, dato che la farfalla è nelle vostre mani!
La farfalla azzurra rappresenta la vita. Ciascuno di noi decide cosa fare della propria.
Se volete condividere le vostre riflessioni sulla leggenda della farfalla azzurra, non siate timidi, commentate!