Osteopata Chinesiologo a Figline e Incisa Valdarno
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Figline Valdarno
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E’ una medicina complementare nata negli Stati Uniti alla fine del 1800. Si tratta di una scienza olistica, basata sull’approccio globale alla persona, che non si limita a curare le evidenze di una malattia, ma ne cerca e localizza le cause. Indicata per ogni fascia d’età e per una vasta gamma di disturbi e patologie, l’Osteopatia sfrutta come metodo terapeutico l’indagine palpatoria e la manipolazione di articolazioni, organi e tessuti.
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L’osteopata in Italia è diplomato presso scuole private. L'osteopata esercita come libero professionista dopo una formazione della durata di 5 o 6 anni a conclusione della quale è previsto un esame unico nazionale, con discussione di tesi specifica e Commissione esterna.
Ad oggi sono ci sono scuole di Osteopatia italiane riconosciute dal Roi, Registro Osteopati Italiani, da Confosteopatia, dall'Associazione Professionale degli Osteopati. Esistono anche altri istituti che non fanno capo ad alcun registro o associazione di categoria.

No, i percorsi formativi osteopatici part-time e full-time, ad oggi, sono tenuti da scuole private per via del mancato riconoscimento da parte dello Stato italiano. Nonostante ciò sono molte le scuole di Osteopatia in Italia che collaborano con ospedali o con centri universitari. Sempre più importante, inoltre, è l'integrazione di questa disciplina con le varie specializzazioni mediche. Da alcuni mesi anche in Italia l'Osteopatia è stata inserita tra le professioni sanitarie ed è stato avviato il percorso legislativo che porterà, nei prossimi anni, alla creazione del primo corso di laurea statale in Osteopatia.

Entrambe le discipline si basano esclusivamente sulla pratica manuale. Tuttavia esistono sostanziali differenze tra le due discipline, che prevedoo anche un percorso formativo differente. In primo luogo ricordiamo che la Chiropratica esercita unicamente nel campo articolare, mentre l'Osteopatia interviene nel campo osteo-articolare, ma anche nel settore cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e nell'ambito viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali). Il campo di applicazione dell’osteopatia è dunque più ampio.
Un’altra differenza è riscontrabile nel tempo e nel numero di sedute previste dalle due discipline: la durata di una seduta osteopatica va da 30 minuti a 1 ora e la risoluzione di un problema è raggiunta mediamente dopo 3 sedute; la durata di un trattamento chiropratico va dagli 8 ai 15 minuti, per un numero di sedute che va da 10 a 15.

L'Osteopatia cerca le cause della situazione patologica e agisce sulle conseguenti disfunzioni. In termini più ampi, è possibile aggiungere che l'Osteopatia aiuta a riequilibrare le funzioni vitali, perseguendo uno scopo curativo e preventivo. Le indicazioni per un trattamento osteopatico sono molto ampie e indicate per tutte le fasce di età.
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La pratica osteopatica interessa molti ambiti e tutte le fasce d’età. Dal periodo gravidico a quello neonatale, l’osteopata può essere d’aiuto per tutti i disturbi tipici della neonatologia e della pediatria. Il trattamento osteopatico è volto sia ai disturbi pediatrici più comuni (otiti, dolori addominali, coliche, problemi digestivi...), sia a quelli meno comuni (plagiocefalia, disturbi del sonno...).

Dopo l'anamnesi iniziale l'osteopata effettua un esame obiettivo per comprendere la causa del disturbo e, a seguire, un esame di tipo osteopatico per mettere in relazione i diversi sistemi del corpo. Una volta accertata la possibilità di intervento sul paziente, l'osteopata procede con il trattamento manuale, a seguito del quale darà indicazioni per l'eventuale seduta successiva.

Significa trattare con le mani un tessuto osseo, muscolare o viscerale con un approccio modulato sulle necessità del paziente e comunque sempre rispettoso dei tessuti. L’osteopata spesso manipola le zone più rigide, che possono anche essere dolenti, cercando di ristabilire la loro mobilità. La manipolazione concorre alla risoluzione del problema, che avverrà nel corso delle sedute programmate, ma offre al paziente anche un'immediata sensazione di leggerezza e benessere, che si protrarrà nel tempo.

Le radiografie, come tutti gli altri strumenti diagnostici, sono sicuramente utili all’osteopata, anche per una diagnosi di esclusione. I pazienti sono perciò invitati a sottoporre all'osteopata tutti gli esami precedenti svolti.

Assolutamente no, sia per legge che per vocazione! Anche se la collaborazione tra osteopati e medici specialisti è sempre più frequente e vicendevole, il principale strumento a disposizione dell’osteopata restano le sue stesse mani, che agiscono per mezzo di trattamenti manipolativi. Del resto, già nel lontano 1874, l'intenzione del fondatore dell'Osteopatia, il medico Andrew Taylor Still, era quella di dare vita ad una nuova disciplina terapeutica che non si fondasse sugli stessi principi della medicina tradizionale, bensì su una filosofia metodologica manipolativa utile sia per la diagnosi che per la terapia.

Spesso e sempre più frequentemente gli osteopati collaborano con medici specialisti e con professionisti che si occupano del benessere e della cura della persona.

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