L’osteopatia si avvale di tecniche esclusivamente manuali, attraverso le quali localizza e tratta la causa del dolore. Indicata per ogni fascia d’età e per una vasta gamma di disturbi e patologie, l’osteopatia sfrutta come metodo terapeutico l’indagine palpatoria e la manipolazione di articolazioni, organi e tessuti.
Osteopatia. Facciamo chiarezza
L’osteopatia è una medicina complementare nata negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, studia l’uomo nella sua unità dinamica a partire dall’apparato neuro-muscolo-scheletrico, le cui alterazioni strutturali o meccaniche possono creare disfunzioni riflesse anche a carico dei visceri o del sistema neuro endocrino. Si tratta di una disciplina ispirata ai principi olistici, ma basata sulle conoscenze mediche tradizionali.
Con molti anni di ritardo rispetto agli Stati Uniti e alla maggior parte dei Paesi europei, dal 22 dicembre 2017 l’osteopatia è stata ufficialmente – e finalmente – riconosciuta anche dallo Stato italiano come Professione sanitaria.
Come funziona un trattamento osteopatico
Il trattamento osteopatico si avvale di tecniche esclusivamente manuali, attraverso le quali localizza e tratta la causa del dolore, non di rado lontana dalla manifestazione del sintomo. È indicato in ogni fascia d’età e per una vasta gamma di disturbi e patologie.
Fondatori e valori fondanti
Alcune personalità spiccano sulle altre per la loro instancabile creatività, per la capacità di intuire in anticipo i bisogni del futuro; sintetizzando, per la loro genialità. Andrew Taylor Still, padre dell’osteopatia, nato in Virginia, Stati Uniti, nel 1828, è senza dubbio una di queste.
Still è stato il fondatore della American School of Osteopathy, la prima scuola medica osteopatica del mondo. Inoltre, insieme ad alcuni membri della sua famiglia, fu tra i fondatori della più antica università del Kansas, la Baker University. Era un medico, proprio come il padre, ma anche un creativo inventore, pronto a costruire ingegnosi congegni per semplificare le faccende domestiche dell’amata moglie Mary Elvira. Fu attivo in politica e si batté per l’abolizione della schiavitù.
L’invenzione, tra leggenda e realtà
Leggenda narra che Still abbia avuto le prime “intuizioni osteopatiche” a seguito di una fortissima emicrania, risolta con un fortuito “trattamento cervicale“. Molto più verosimilmente, Still pervenne alla formulazione dei primi principi osteopatici attraverso lo studio e molta esperienza sul campo. Fu infatti medico chirurgo durante la sanguinosa Guerra civile americana, in un’epoca in cui la Medicina stava compiendo passi fondamentali verso un approccio moderno.
Principi osteopatici
Attraverso studio e ricerca costanti, dunque, Still fu in grado di introdurre per la prima volta principi che oggi sono ben noti. Fra tutti, ricordo il principio dell’auto-regolazione del corpo e quello che riguarda la medicina preventiva. Incentivò inoltre la riduzione del consumo di farmaci. Egli riteneva che il corpo avesse tutte le risorse necessarie per il mantenimento della salute e che il compito dell’osteopata fosse quello di eliminare eventuali impedimenti alla naturale comunicazione fra gli elementi dell’organismo. Inventò dunque una nuova disciplina e coniò il termine “Osteopatia”.
Cosa vuol dire “Osteopatia”
La parola osteopatia, proprio come la disciplina osteopatica, deriva dalla fusione tra l’antico ed il nuovo, cioè dall’unione del greco antico Osteon (osso) e dell’anglosassone Path (sentiero). Un neologismo che individua nel ripristino delle corrette funzioni di mobilità dell’apparato neuro-muscolo-scheletrico, la via per una guarigione ed un benessere duraturi.
I quattro testi-chiave
Sono quattro le principali pubblicazioni all’interno delle quali Andrew Taylor Still tentò di condensare i principi dell’osteopatia: